LA RISONANZA MAGNETICA MAMMARIA. PROCEDURE E INDICAZIONI
IN COSA CONSISTE
La Risonanza Magnetica Mammaria è uno strumento diagnostico caratterizzato da elevata qualità dell’immagine, che permette di identificare anche noduli molto piccoli, spesso impalpabili ed invisibili con le metodiche tradizionali (ecografia mammaria-mammografia), studiandone la dinamica di vascolarizzazione (curva segnale/tempo) grazie alla somministrazione di MdC paramagnetico per via e.v. che rileva i fenomeni neoangiogenetici della neoplasia. Si tratta di un esame di II livello e complementare alle tecniche più tradizionali, per le caratteristiche di elevata sensibilità diagnostica ma bassa specificità.
COME SI ESEGUE
La Risonanza Magnetica Mammaria viene eseguita con l’utilizzo di MdC paramagnetico somministrato per via e.v. (curva segnale /tempo) ad eccezione che nello studio delle protesi mammarie dove si utilizzano sequenze specifiche che risaltano il silicone rispetto al tessuto adiposo ed all’acqua. L’esecuzione della Risonanza Magnetica Mammaria si avvale dell’utilizzo di una particolare bobina pensata appositamente per il seno, che abbraccia entrambe le mammelle per avere una migliore risoluzione spaziale. L’utilizzo di un campo di vista dedicato per ogni singola mammella permette un’ottima valutazione morfologica delle lesioni fornendo una panoramica completa del seno. E’ inoltre necessario l’utilizzo di un magnete con un campo magnetico statico elevato (1,5 T) e di gradienti rapidi ed intensi. L’esame RMN della mammella dura mediamente 15 minuti e non prevede l’utilizzo di radiazioni ionizzanti.
INDICAZIONI
- Sorveglianza in donne ad elevato rischio genetico-familiare per carcinoma mammario: pazienti con test genetico positivo per mutazione dei geni BRCA1, BRCA2 e TP53 (sindrome di Li-Fraumeni) o con familiari di I grado presentanti le medesime mutazioni; screening con cadenza annuale nel contesto di programmi di sorveglianza che includono anche la visita clinica, la mammografia e/o l’ecografia mammaria.
- Ricerca di carcinoma primitivo occulto metastatico di sospetta origine mammaria e con gli esami tradizionali negativi (CUP syndrome).
- Stadiazione pre-chirurgica: ricerca di multicentricità, multifocalità, bilateralità ed invasione della parete toracica, in caso di neoplasie già diagnosticate con tecniche tradizionali.
- Valutazione della risposta da parte delle neoplasie trattate con chemioterapia neoadiuvante (prima, durante e dopo la terapia).
- Nei casi in cui ci sia discrepanza tra indagini tradizionali e/o difficoltosa interpretazione di indagini diagnostiche tradizionali: difficoltà diagnostica per cicatrici post-chirurgiche, impianti di silicone, seno denso, secrezione sospetta dal capezzolo.
- Valutazione delle protesi mammarie: rilevare eventuali complicanze quali la rottura intra o extracapsulare, un ematoma, un’infezione, la contrazione della capsula fibrosa o la calcificazione della capsula fibrosa.
PREPARAZIONE
Nel caso di esame effettuato con mezzo di contrasto:
- La paziente dovrà presentarsi a digiuno da almeno 6 ore con gli esami della creatinina recenti.
- Esame da eseguire preferibilmente nella II-III settimana del ciclo.
- Sospendere l’eventuale terapia ormonale per circa 2/3 mesi prima di effettuare l’esame.
- Esame da eseguire a circa 6 mesi di distanza da eventuale intervento chirurgico ed a 12 mesi da eventuale radioterapia.
- Nei casi di anamnesi allergica positiva è necessaria una premedicazione a base di cortisone ed antistaminici.
CONTROINDICAZIONI
Le controindicazioni sono quelle da seguire per un qualsiasi esame di RMN (paziente portatrice di pacemaker, protesi metalliche, clip vascolari ferromagnetiche, frammenti metallici oculari ecc.).
L’esame non può essere effettuato se le pazienti hanno un espansore mammario, prima quindi di avere una protesi mammaria definitiva.
L’esame non può essere effettuato se le pazienti hanno un espansore mammario, prima quindi di avere una protesi mammaria definitiva.
Per maggiori informazioni:
+39 070.9832011
Centro Radiologia Synchron
rxdiagnosi@gmail.com